Menu top image

Perché Fronte/Verso?

Il linguaggio specialistico è un codice a volte complicato da decifrare per i non addetti ai lavori.
Sembra inevitabile che il linguaggio debba essere complesso perché complesso è il contenuto che esprime e tuttavia desideriamo dimostrare, a partire dalle sentenze, che è possibile farsi comprendere utilizzando un linguaggio accessibile senza rinunciare al rigore e alla completezza dei concetti espressi.

Riportiamo in VERSO, sulla destra, il testo della sentenza nel rituale linguaggio giuridico dell’estensore per chi abbia interesse a leggerla nella sua forma originaria mentre a sinistra, a FRONTE, riscriviamo la sentenza con un linguaggio comprensibile a tutti, sperando di riuscire nella sfida di contribuire all’accessibilità del diritto, alla chiarezza e sinteticità del linguaggio e alla comunicazione responsabile.

 

L'idea

Fronte Verso nasce da un'idea di Ileana Alesso (www.studiolegalealesso.it) e di Gianni Clocchiatti (www.eticrea.it), oggi al progetto partecipa un network interdisciplinare di professionisti e di esperti di varie discipline che accettano la sfida di contribuire alla accessibilità del diritto e condividono il valore di una comunicazione responsabile. “Come fare perché le parole non siano più un privilegio, un bene di pochi, una memoria custodita da pochi, perché diventino ricchezza comune?”. Con queste semplici parole Natalia Ginzburg si interrogava sulla scrittura, sul desiderio di condividerla e rispondeva: “solo creando una ricchezza comune di parole la nostra mostruosa collettività umana potrebbe diventare un felice universo”. Se trasferiamo questa domanda dall’ambito del racconto e della letteratura al contesto della legge, del diritto o del sapere in generale ecco che questo interrogativo acquista un significato ancora più profondo. A chi non è capitato di imbattersi senza riuscire a capire granché, in un articolo scientifico, un libro d’arte, una notizia economica o un testo di legge su un argomento che stava particolarmente a cuore? Lo stesso può dirsi per le sentenze che hanno lo scopo di dare attuazione ai diritti e che al pari delle leggi sono spesso di difficile comprensione anche per gli addetti ai lavori. Abbiamo quindi pensato di prendere spunto proprio dalle sentenze che oggi incidono quasi più delle leggi sulle trasformazioni sociali e sulla vita quotidiana delle persone “traducendole” in un linguaggio comprensibile mirando a trovare “le parole per dirlo” così da renderle accessibili a tutti. Il linguaggio che non possiamo capire e che non possiamo parlare è un linguaggio che rende muti. Proprio perché le parole “non siano un privilegio”, la sfida di FronteVerso è quella di provare che è possibile scrivere di argomenti complessi anche in maniera chiara e semplice, dimostrando, per ora a partire dal diritto, che è possibile circoscrivere il linguaggio specialistico nell’ambito specialistico, e nel contempo condividere con tutti gli altri i contenuti e il senso della conoscenza contribuendo a nutrire la democrazia oltre che la cultura.

Contact image

La mission

- contribuire alla comunicazione giuridica responsabile ed alla conseguente accessibilità del diritto, nella consapevolezza che il linguaggio giuridico è un linguaggio “speciale” e che per questo deve essere “normale”;

- favorire l’accesso alle regole del legame sociale, la promozione della cittadinanza e il senso di appartenenza ad essa;

- dimostrare che, a partire dal diritto, è possibile utilizzare un linguaggio comprensibile e sobrio anche in altri ambiti specialistici, umanistici e/o scientifici, senza rinunciare al rigore dei concetti, nella consapevolezza che la chiarezza e la sobrietà sono una necessità etica e il loro esercizio un dovere civile;

- condividere i contenuti e la conoscenza trovando “le parole per dirlo…”, così che le stesse non siano più un privilegio e in tal modo contribuire a rimuovere gli ostacoli all’accessibilità di tutti i “saperi”;

- ricordare che la parola è “un’opera pubblica”, un bene comune, base per riflessioni e decisioni, partecipate e democratiche, volte al “convincimento” e non alla “persuasione”;

- bandire la comunicazione manipolatoria, menzognera, aggressiva e virale, sollecitando relazioni di rispetto, confronto, grazia e misura, ed avversando stereotipi e prassi che, anziché favorire lo scambio e l’integrazione, generano distanza, ostilità, conflitto, esclusione e silenzio;

- reclamare l’effettività del diritto alla cultura in un contesto positivo di valorizzazione della “parola opera pubblica e opera d’arte, patrimonio dell’umanità".

Il network

Al network partecipano anche: Avv. Giovanni Motta, Dott.ssa Elena Merazzi, Dott.ssa Janice Parker, Raffaella Sangermani.

Newsletter

Sezione in lavorazione

Contattaci

Per informazioni, suggerimenti e spunti, compila il form di seguito o invia un'e-mail a: info@fronteverso.it

Privacy Policy | Copyright © 2016 FronteVerso